Il Coronavirus e l’ inglese questi sconosciuti

L’attuale emergenza mondiale in merito a coronavirus ha mostrato oltre che grossolani errori, dichiarazioni e smentite da “autorevoli” esperti di scienza, medici, biologi ecc (ad esempio in merito all’utilità o no delle mascherine protettive)  anche i non indifferenti problemi di conoscenza della lingua inglese dei grandi e piccoli media italiani.
In alcuni articoli che parlano del sito internet che mostra su mappa interattiva in tempo reale le infezioni e i morti causati da coronavirus in tutto il mondo, alcune importanti testate giornalistiche nazionali alcuni giorni prima dell’esplosione dell’emergenza nel nostro paese, hanno tradotto per esempio il termine inglese “recovered”, che significa “guariti”, con il termine “ricoverati”, nonostante varie segnalazioni solo alcune testate hanno provveduto alla correzione.
Rimane però il fatto sbalorditivo che questi articoli siano stati pubblicati diffondendo quindi informazioni errate ad un pubblico già di per sè molto preoccupato per l’evolversi della situazione. Ci si chiede quindi se in una (o più di una come abbiamo visto) importante redazione di testata giornalistica ci si può permettere di pubblicare notizie non corrette semplicemente perché non vi è alcun professionista specializzato nella traduzione o più semplicemente della conoscenza approfondita della lingua inglese, immaginiamoci cosa succede quindi con articoli che diffondono informazioni di carattere medico, sanitario e scientifico ben più specifici e alla portata di un pubblico molto meno numeroso rispetto a chi invece bene o male se la cava con la lingua inglese.

Se vi vengono in mente altri errori grossolani magari pubblicati su testate o blog o comunque errori comuni nella traduzioni dall’ inglese non esitate a pubblicarsi qui sotto

 

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